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Master Universitario di II livello in Dietetica e Nutrizione clinica

All’interno del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense è attivo un servizio di consulenza giuridica e gestionale rivolta agli Organi Giudiziari, alle Istituzioni pubbliche, alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere pubbliche e private, alle Compagnie di assicurazione ed ai cittadini.

Al suo interno vengono affrontate le più diverse problematiche legali ed organizzative in tema di salute, sia nell’ambito delle criticità pertinenti al diritto e all’ organizzazione sanitaria (pareri e consulenze su questioni inerenti l’amministrazione sanitaria e sociale, la sussistenza dei requisiti autorizzatori e di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie, l’esercizio delle professioni sanitarie, i difetti di organizzazione e la malpractice in rapporto ai profili di responsabilità professionale, il consenso informato, la polizia mortuaria, la funzione di “Amministrazione di sostegno” nei casi in cui sono preponderanti le decisioni sullo stato di salute, ecc.) che al diritto farmaceutico (pareri e consulenze su questioni inerenti le sperimentazioni cliniche, l’uso compassionevole ed off label dei farmaci, l’impiego dei device, ecc.).

Il servizio è affidato al prof. Livio Tronconi, componente del Dipartimento e docente di Diritto Sanitario e Farmaceutico, il quale ha finalizzato la propria attività scientifica - sia di studio che di ricerca - all’approfondimento delle più controverse tematiche sanitarie.

L’attività del Nucleo Operativo di Psicopatologia Forense si articola a tre diversi livelli: didattico, euristico e valutativo.

La didattica concerne quelle aree della criminologia clinica, della psicopatologia forense e della psicologia giuridica attinenti alla Medicina Legale. Si articola in lezioni teoriche e pratiche tenute nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgica, in Scienze Giuridiche e Giurisprudenza, e in quello per Tecnici della riabilitazione psichiatrica e psicosociale; nonché in scuole di specializzazione dell’Università di Pavia.

L’attività di ricerca riguarda le diverse tematiche criminologiche e psichiatrico-forensi oggetto di insegnamento: da quelle penalistiche (rapporti tra malattia mentale e criminalità,  vittimologia, imputabilità, pericolosità sociale, circonvenzione di incapace, capacità processuale, violenza sessuale, T.S.O., etc.) a quelle civilistiche (interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno, danno biologico di natura psichica, infortunistica lavorativa, pensionistica assistenziale e previdenziale, capacità contrattuale e testamentaria, etc.), da quelle minorili (capacità del minore a testimoniare, vittimizzazione sessuale, adozione, affidamento, etc.) a quelle canonistiche (vizi di consenso, incapacità all’assunzione degli oneri coniugali, impotenza, incapacità processuale, dolo, violenza o minaccia, etc.).

Le prestazioni in ambito medico-valutativo vengono svolte sia d’ufficio, che di parte, e riguardano tutte le predette aree di ricerca e di didattica: penalistica, civilistica, minorile e canonistica.

Contatti

Prof. Cristiano Barbieri

0382 987800

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Docenza

Professore di Medicina Legale nei Dipartimenti di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Pavia e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza

Attività professionale

  • Perizie in ambito penale
  • C.T.U. in ambito civile
  • Perizia in ambito canonico

Presso il Laboratorio di Genetica Forense, da oltre 25 anni, si eseguono indagini genetiche al fine della ricerca della paternità e, in generale, di rapporti di parentela fra individui. Tali indagini si basano sullo studio di sistemi genetici “polimorfici”, in grado di evidenziare differenti caratteristiche ereditabili (alleli) negli individui.

Dagli anni ’90 i progressi ottenuti grazie alla biologia molecolare hanno portato ad abbandonare l’applicazione dei marcatori cosiddetti “tradizionali”, immunologici ed enzimatici, a favore della determinazione dei polimorfismi del DNA.

Questa innovazione ha consentito enormi sviluppi sul piano dell’accertamento/ esclusione della paternità. L’esclusione della paternità viene data in termini di certezza e, in caso di compatibilità, in termini statistici, si raggiungono valori probabilistici di paternità pari o superiori a 99,99999 %.

E’ ora possibile pervenire ad un risultato definitivo, non solo avendo a disposizione il classico trio “Padre presunto-madre-figlio”, ma anche in assenza della madre e, addirittura, del presunto padre. Si può infatti confermare o escludere la paternità di un presunto padre avendo a disposizione i parenti prossimi di questo oppure campioni biologici a lui riconducibili, prelevati in tempi precedenti alla sua scomparsa. E’ possibile anche, in extremis, il ricorso all’esumazione della salma del soggetto, in quanto il profilo del DNA può essere ricostruito anche da reperti biologici estremamente degradati.

Mediante la determinazione del profilo del DNA è anche possibile definire altri tipi di rapporti di parentela quali madre-figlio, nonno-nipote, fratello-fratello, zio-nipote, cugini di primo grado.


La determinazione del profilo del DNA si ottiene analizzando regioni particolari del DNA definite “iper-variabili”, in quanto differiscono estremamente da individuo ad individuo, che rispettano le leggi dell’ereditarietà.

La variabilità individuale è dovuta al fatto che ciascuna di queste zone è rappresentata da una sequenza di basi, da circa 2 a 5, ripetuta più volte, in numero variabile, da soggetto a soggetto. L’analisi contestuale di più regioni, localizzate in cromosomi differenti, consente di ottenere profili genetici praticamente esclusivi. Ai fini della ricerca del rapporto di paternità, attualmente, vengono selezionati circa quindici sistemi, presenti ciascuno su cromosomi diversi, rigorosamente standardizzati ed approvati dalle organizzazioni scientifiche internazionali.

Relativamente a ciascun sistema considerato ogni individuo presenta un numero particolare di ripetizioni di una sequenza (allele) necessariamente ereditato dalla madre e l’altro ereditato dal padre. L’analisi contestuale dei profili del “padre presunto”, della madre e del figlio, consente, una volta identificato nel profilo del figlio l’allele ereditato sicuramente dalla madre, di valutare se l’altro allele è condiviso con il “padre presunto”. Nel caso in cui il figlio, in più sistemi, presenti un allele assente in entrambi i genitori oppure non presenti uno dei due alleli posseduti a sua volta dal padre (oppure l’unico allele posseduto nel caso in cui il padre abbia ereditato a sua volta la stessa caratteristica dai genitori), la paternità può ritenersi esclusa. Nel caso in cui nel profilo del figlio l’allele di provenienza paterna sia sempre condiviso con il padre presunto, per ciascuno dei sistemi genetici considerati, viene eseguito il calcolo biostatistico della probabilità che il padre presunto sia il padre naturale. Tale calcolo, che prevede la conoscenza della distribuzione delle frequenze dei vari alleli nella popolazione cui appartiene il trio considerato, consente di giungere a valori probabilistici estremamente elevati, superiori al 99,9999 %.

Anche nel caso in cui non sia possibile analizzare la madre, si perviene ugualmente ad escludere la paternità e, in caso di compatibilità riscontrata fra padre presunto e figlio, si raggiungono valori probabilistici elevati, almeno superiori al 99,9 %.

Il test del DNA può essere eseguito anche al fine di stabilire altri rapporti di parentela quali madre-figlio, nonno-nipote, zio-nipote, fratello-fratello e cugini di primo grado.


Consenso al prelievo

Le persone da sottoporre all’analisi vengono preliminarmente informate circa le finalità e le modalità di esecuzione delle stesse e, previa esibizione di un documento d’identità, viene loro richiesto il consenso scritto. Per quanto riguarda i minori viene chiesto l’autorizzazione ad eseguire le analisi ai genitori che ne hanno la patria potestà.

Modalità di prelievo

Qualsiasi campione biologico che contenga cellule con nucleo può essere idoneo all’estrazione del DNA; oltre al sangue risultano utili a tal fine anche saliva, formazioni pilifere, liquido seminale, liquido amniotico. Per un’indagine tradizionale si eseguono prelievi di saliva mediante tamponi sterili in quanto questo tipo di prelievo risulta il più vantaggioso.

Tempi di esecuzione delle analisi

Un’indagine tradizionale di paternità viene eseguita entro 10 –20 giorni dalla data del prelievo.


Le analisi vengono condotte in conformità con le indicazioni della Società Internazionale di Genetica Forense (ISFG) e in accordo con la “Raccomandazione sulle indagini biologiche di paternità” stabilita dal Gruppo dei Genetisti Forensi Italiani (GEFI) e dalla Società Italiana di Genetica Umana (SIGU).

Dai prelievi di campioni biologici viene estratto il DNA mediante opportuni metodi a seconda del tipo di substrato a disposizione (saliva, sangue, ecc.).

Si procede quindi ad amplificare le regioni ipervariabili di interesse mediante PCR (Polymerase Chain reaction); usualmente vengono amplificati circa quindici marcatori differenti, localizzati ciascuno su cromosomi diversi. Questi sistemi vengono definiti Microsatelliti o STR (Short Tandem Repeat) e sono selezionati rigorosamente dalle comunità scientifiche internazionali (ENSFI, FBI); devono essere ben caratterizzati dal punto di vista molecolare e le frequenze delle varie forme alleliche specifiche per ciascun sistema devono essere ben conosciute a livello della popolazione di riferimento.

I marcatori amplificati vengono successivamente valutati mediante elettroforesi capillare utilizzando un sequenziatore automatico con fluorescenza (ABI Prism 310 Applied Biosystems). Vengono condotte le analisi simultaneamente sui campioni prelevati alle persone coinvolte nell’analisi e i profili ricavati vengono confrontati contestualmente. L’identificazione degli alleli viene eseguita confrontandoli con un ladder allelico sequenziato, contenente le principali varianti riscontrate nelle varie popolazioni.

I risultati vengono forniti sottoforma di tracciati elettroforetici dove visivamente si possono confrontare i vari profili ottenuti unitamente alla relazione scritta dell’interpretazione degli stessi comprensiva dell’analisi statistica.

grafico paternita


Sede: Via Forlanini 12 - 27100 Pavia

Orario: da lunedì a giovedì, 9.00 - 12.00, 14.30 - 17.00; venerdì 9.00 - 12.00

Le analisi vengono eseguite su appuntamento.

Tel.: 0382 98 7810 / 7820

email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il Laboratorio di Genetica Forense è situato presso l'unità di Medicina Legale e Scienze forensi "Antonio Fornari" del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina sperimentale e forense.

Responsabile: Prof. Carlo Previderé